Quando i Boicottaggi Diventano la Panacea di Tutti i Mali
Lo Sport Come Capro Espiatorio
Vi ricordate quando Gattuso ha detto semplicemente "noi ci occupiamo di sport"? Apriti cielo. Tutti a criticarlo perché non si stava "sensibilizzando" abbastanza. Ma scusate, da quando un allenatore di calcio deve diventare un mediatore internazionale?
Questa storia mi ha fatto riflettere profondamente. Stiamo davvero pensando che la soluzione ai conflitti mondiali sia impedire agli atleti israeliani di competere? O costringere quelli russi a gareggiare senza bandiera e senza inno?
Io me lo chiedo sinceramente: quale è l'obiettivo che ci poniamo quando boicottiamo le aziende di biscotti israeliane? Pensate davvero che Netanyahu si svegli la mattina preoccupato per le vendite di dolciumi?
L'Assurdità della Sensibilizzazione Forzata
Adesso tutti devono essere "sensibilizzatori" per forza. Se non prendi posizione, sei complice. Se ti occupi solo del tuo lavoro, sei indifferente. Ma questa logica non fa una piega?
Se a Gattuso chiediamo di intercedere per la pace in Medio Oriente, perché non chiediamo al Ministro degli Esteri di organizzare la marcatura a zona? Vi rendete conto dell'assurdità? Ognuno ha le sue competenze, le sue responsabilità, il suo ruolo nella società.
Il Fallimento Storico dei Boicottaggi Sportivi
Guardiamo i fatti: quale è stata l'utilità di imporre agli atleti russi la partecipazione alle Olimpiadi senza bandiera e senza inno? L'Ucraina è più libera? Putin ha cambiato strategia? La risposta è ovvia.
I boicottaggi sportivi non hanno mai risolto nessun conflitto. Mai. Hanno solo punito persone che spesso non c'entrano nulla con le decisioni politiche dei loro governi.
L'Autoredenzione Tardiva
Ecco la verità che fa male: questa strategia di boicottaggi è "l'ennesimo e tardivo tentativo di autoredenzione". Ci fa sentire meglio, ci dà l'illusione di fare qualcosa di concreto quando in realtà stiamo solo spostando il problema.
È più facile boicottare un atleta che impegnarsi seriamente nella diplomazia. È più semplice puntare il dito che costruire ponti.
Lasciamoli Fare Quello che Sanno Fare Meglio
Lasciateli giocare a calcio, lasciateli nuotare, lasciategli scalare le montagne della Vuelta. Saranno atleti israeliani o russi, magari alcuni di loro condividono anche le posizioni dei loro governi, ma in quel momento si stanno dedicando con anima e corpo ad altro. E questo è "una cosa estremamente positiva".
Lo sport unisce, non divide. Quando vediamo un atleta dare il massimo, non pensiamo alla sua nazionalità. Pensiamo all'impegno, alla dedizione, al talento. Questo è il vero potere dello sport.
La Vera Resistenza
Volete sapere qual è la vera forma di resistenza? Non è boicottare. È continuare a credere nei valori che ci rendono umani: il rispetto, la competizione leale, il riconoscimento del merito.
Quando puniamo un atleta per le colpe del suo governo, stiamo tradendo proprio quei principi che diciamo di voler difendere.
Conclusione
Cari lettori, quello che vi ho raccontato oggi non è una difesa di nessun governo o regime. È una riflessione sul fatto che i boicottaggi, specialmente nello sport, sono spesso controproducenti e ingiusti.
La prossima volta che sentite parlare di boicottaggi, chiedetevi: stiamo davvero risolvendo il problema o ci stiamo solo dando una pacca sulla spalla? La risposta potrebbe sorprendervi. E ricordate: qui a Free-Italia continuiamo a credere che la complessità del mondo meriti risposte più intelligenti dei semplici boicottaggi.

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