mercoledì 17 agosto 2022

La Politica: Il far west delle poltrone

Il prossimo appuntamento elettorale del 25 settembre 2022 segna l’inizio di una selvaggia campagna elettorale che vedrà cittadine e cittadini italiani impegnati in una spasmodica e confusionaria ricerca della propria identità partitica ed ideologica. La questione emergerà con forza crescente con l’avvicinarsi delle prossime scadenze elettorali locali, anche in relazione alla scelta dei candidati sindaci e alla formazione delle relative coalizioni.
In un tempo oramai lontano, i vari partiti di destra e di sinistra rappresentavano un quadro di riferimento ideologico al cui interno prendere posizione rispetto a ogni questione, diventando quindi un fattore identitario. Questo valeva soprattutto rispetto alle situazioni conflittuali di cui la politica è sempre intessuta e alle reazioni emotive che suscitano: che si trattasse della rabbia per qualche tipo di sfruttamento o della paura di perdere il proprio benessere, dell’anelito a una maggiore libertà o a una maggiore giustizia, le energie che queste emozioni inevitabilmente scatenano trovavano un vettore in cui collocarsi e trasformarsi in risorse di impegno, di lotta, di cambiamento.
Tali ideologie, oggi, hanno perso il loro riferimento strutturante, trovando nell’interesse personale l’unico fattore posto alla base dell’assunzione di una posizione politica. I partiti hanno dato il via al “gioco delle alleanze”, basato non più su punti programmatici ed ideologici ma su meri calcoli matematici e tutto al fine di procedere ad un inaudito assalto alle poltrone che, oltre ad essere una forte espressione di incoerenza appare, agli occhi di coloro i quali si pongono nella prospettiva delle ideologie, come un atto di estrema spregiudicatezza politica.  
Lo strano quadro di alleanze, nonché il “cambio di casacca di illustri personaggi politici” porterà la maggioranza degli elettori a non riconoscersi più in un partito, ad accrescere la disaffezione alla politica e conseguentemente all’aumento dell’astensionismo.
In questo scenario caratterizzato da incoerenze, opportunismi personali e scelte politiche scellerate, il gruppo FREE ITALIA, sente l’esigenza di prenderne le distanze, affermando e tutelando ancora una volta l’importanza di una politica progresssista, lontana da giochi di potere, da clientelismo e da trasformismo qualunquista.
                                                               

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